Treviso, 7 Aprile ’44

March 20th, 2019 | Posted by SalottoMusicale in Eventi | Treviso | Treviso città - (Comments Off on Treviso, 7 Aprile ’44)

DOMENICA 7 APRILE 2019 ORE 17:30 – TEATRO COMUNALE MARIO DEL MONACO, TREVISO
“TREVISO, 7 APRILE ’44”
Stefano Mazzoleni, direttore
Giacomo Franci, pianoforte
Orchestra Filarmonica del Veneto

In occasione del 75° anniversario del bombardamento di Treviso, i Maestri Gianni Ephrikian e Stefano Mazzoleni hanno voluto omaggiare la città di Treviso con una composizione originale scritta in memoria di quel tragico giorno. “Treviso, 7 Aprile ’44” sarà infatti eseguito in prima esecuzione assoluta in occasione di questo concerto, per il quale è stato composto appositamente. Oltre a questo, anche il concerto per pianoforte ed orchestra “Marco Polo”, recentemente insignito della medaglia d’argento ai Music Awards di San Diego (USA), verrà eseguito in prima esecuzione assoluta.

Biglietti:
Posti in platea e palchi centrali 25 euro, palchi laterali 20 euro, loggione 15 euro.
Prevendita: Mezzoforte, via Giovanni Pascoli 11, Treviso, tel. 0422 540365 (+1 euro D.P.)

Domenica 12 Novembre 2017 – Musica Picta, il colore che suona

November 6th, 2017 | Posted by SalottoMusicale in Treviso | Treviso città - (Comments Off on Domenica 12 Novembre 2017 – Musica Picta, il colore che suona)

DOMENICA 12 NOVEMBRE 2017 ORE 16:30 – MUSEO DI SANTA CATERINA, TREVISO
MUSICA PICTA
Il colore che suona: viaggio tra la musica e la pittura dal XIV al XVI secolo
Musica con proiezioni
Con: Kalicantus Ensemble
Direttore: Stefano Trevisi

Ingresso libero

Il museo di Santa Caterina si trova in Piazzetta Mario Botter 1, Treviso.

Info:
tel: 392 5206701
e-mail: treviso@salottomusicale.it

Musica picta, il colore che suona” è un progetto di Kalicantus Ensemble dedicato alla musica rappresentata nelle opere pittoriche dei secoli dal XIV al XVI. I numerosi ritrattisti e pittori dei tempi antichi amavano collocare tra gli oggetti “di scena” che componevano lo specchio pittorico cartigli, petrarchini (raccolte di poesie) e spartiti musicali per voce o liuto: vere e proprie citazioni delle musiche più in voga dell’epoca. Le opere pittoriche di Michelangelo Merisi detto “il Caravaggio” sono forse l’esempio più eclatante e palese perché commissionate da un gruppo di persone appartenenti all’elite culturale della Roma papalina che amava disseminare di “indizi” le opere artistiche di cui si circondava. I dipinti che Caravaggio esegue per i suoi colti committenti romani, il cardinal Del Monte e il marchese Vincenzo Giustiniani, rappresentano così il punto di partenza di quanto accade nella storia dell’arte romana di quel periodo: l’entrata in scena di un soggetto fortissimamente simbolico come la Musica.
Kalicantus mette in scena e in voce il suono di queste opere che in sé non conservano solo la vibrazione della luce scelta dal loro esecutore ma anche la vibrazione sonora dei brani citati in un percorso non solo unico ma ricco di sorprese legate alla storia della committenza e dei gusti personali dell’epoca ritratta.

Kalicantus nasce durante il periodo del Natale 2012 dall’incontro di un gruppo di amici provenienti da diverse esperienze musicali.
Costituitosi come gruppo “aperto” a seconda delle necessità del repertorio affrontato, Kalicantus ha iniziato la sua attività partecipando alla stagione di Musica antica del Castello di Monselice presentando in occasione dei 450 anni della nascita di John Dowland (1563) un progetto dedicato alla musica nella corte delle regine Tudor celebrando così uno dei padri della polifonia inglese.
Nel mese di luglio 2013 ha inaugurato l’Estate culturale tizianesca con un concerto dedicato alle musiche della corte dell’imperatore Carlo V in occasione dell’arrivo in Italia del fondo di opere di Tiziano Vecellio del Museo nazionale di arte antica di Anversa. Da quell’anno Kalicantus è divenuto ospite fisso all’interno delle manifestazioni organizzate dalla Fondazione Tiziano Vecellio.
Nel marzo 2015 Kalicantus è stato invitato al Festival di musica antica Wunderkammer presentando il programma L’Alba del Gusto eseguito nel salone del trono e delle feste del Castello di Miramare di Trieste dedicato alla musica nelle feste di corte rinascimentali in collaborazione allo studioso Alessandro Marzo Magno.
Ha collaborato con la clavicembalista Paola Erdas in un originale concerto dedicato alla figura di Antonio Cabezon.
Nell’aprile 2015 è stato invitato dalla cantante e direttrice francese Anne Azéma ad affiancare The Boston Camerata nell’esecuzione dei Carmina Burana medievali nella data italiana della tourneé europea del celeberrimo gruppo americano.
Nel 2016 ha vinto il terzo premio al Concorso Internazionale di Interpretazione Vocale “Irene” di Chivasso (TO).

SOPRANI: Sara Carraro, Marta Celebrin, Giovanna Maronese, Carolina Pupo
CONTRALTI : Cinzia Barro, Michela Campaner, Rosella Vendramini
TENORI : Giovanni Frasson, Flavio Mellinato, Giampaolo Gobbo
BASSI : Ezio Liziero, Luca Misserotti
DIRETTORE: Stefano Trevisi

Venerdì 27 Ottobre 2017 – My favourite swing

October 24th, 2017 | Posted by SalottoMusicale in Treviso | Treviso città - (Comments Off on Venerdì 27 Ottobre 2017 – My favourite swing)

VENERDì 27 OTTOBRE 2017 ORE 21:00 – AUDITORIUM STEFANINI, TREVISO
MY FAVOURITE SWING
Un viaggio dallo swing al blues, passando per rhythm and blues, jazz, latin, funk e pop
Righèa Big Band
Direttore: Denis Feletto

Biglietto unico 5 euro

Info e prenotazioni:
tel: 392 5206701
e-mail: treviso@salottomusicale.it

   

La Righèa Big Band si ispira alle tipiche orchestre jazz nate negli Stati Uniti d’America a partire dagli anni ‘20, il cui intento era far ballare al ritmo dello swing i frequentatori delle grandi sale da ballo. Rispettando la tipicità di tali orchestre, la Righèa Big Band è composta da sezioni di trombe, tromboni, sassofoni, ritmica, voci. Il nome trae origine dalla prima esibizione dell’orchestra, avvenuta nel 1994 proprio di fronte alla “Righèa “, gioco della tradizione pasquale del vittoriese e coneglianese che ha luogo il lunedì dell’Angelo. Pur rimanendo fedele alla tradizione, il complesso è un laboratorio aperto a esperienze e stili diversi, grazie a un repertorio musicale vario e in continua evoluzione, nonché a collaborazioni con musicisti di riconosciuto valore artistico. Il repertorio spazia dallo swing al blues, rhythm and blues, jazz, latin, funk e pop, comprendendo brani dei più noti compositori, quali Duke Ellington, Cole Porter, Dizzy Gillespie, Herbie Hancock e molti altri. Il direttore della Righèa Big Band è Denis Feletto, pianista e compositore dalle molteplici esperienze come musicista ed educatore.

Sabato 14 Ottobre 2017 – Incontri, Laura Ephrikian

October 9th, 2017 | Posted by SalottoMusicale in Treviso | Treviso città - (Comments Off on Sabato 14 Ottobre 2017 – Incontri, Laura Ephrikian)

La mia casa di campagna – Giovedì 12 Ottobre 2017

October 8th, 2017 | Posted by SalottoMusicale in Treviso | Treviso città - (Comments Off on La mia casa di campagna – Giovedì 12 Ottobre 2017)

GIOVEDì 12 OTTOBRE ORE 19:30, LOGGIA DEI CAVALIERI, TREVISO

In collaborazione con il festival letterario CartaCarbone

Viaggio alla riscoperta di casoni, rustici e barchesse, architetture venete minori attraverso la lettura di brani tratti dal romanzo

 

“LA MIA CASA DI CAMPAGNA”

di Giovanni Comisso

 

Lettura scenica in forma originale da un’idea di Gino Torresan

 

INTERPRETI:
Fanny Granzotto
Laura Berton
Simona Guardati

 

PARTI CANTATE
Coro di Stramare

DIRETTO DA
Elena Filini

 

ELABORAZIONE GRAFICA
Tommaso Sabbadin

Ingresso unico: 5 euro

Info e prenotazioni:
e-mail: treviso@salottomusicale.it
tel: 392 5206701

  

Attraverso la lettura del romanzo si vogliono ricreare spaccati sociali vissuti da Giovanni Comisso dall’acquisto del suo podere nel 1930 al 1969, anno della sua morte. L’excursus contiene immagini che rappresentano momenti della vita di campagna di Comisso, ma è anche un viaggio alla riscoperta di architetture minori tipiche del periodo e meritevoli di recupero al degrado, presenti in misura rilevante nelle province di Treviso, Padova e Venezia (case “de paia”, “a pepian”, “de piera”, “de contadini”, “casete”). Inoltre, sono presenti iconografie degli attrezzi di quegli anni per i diversi mestieri, del contadino, del fabbro, del calzolaio, del mugnaio. Ognuno dei cinque momenti di lettura è preceduto da “cante” popolari dell’epoca.

 

L’OPERA E LO SCRITTORE

 

Cenni su “La mia casa di campagna”

Nel 1930, appena rientrato dal suo più lungo viaggio in Estremo Oriente, Comisso decise di realizzare il suo più grande sogno, con l’acquisto di un podere e di una casa nella campagna trevisana. Così, con felice trasgressione della professione giornalistica, che lo aveva portato in giro per il mondo, diventò un piccolo proprietario terriero e rovesciò il mondo intero nelle prospettive agresti. Un libro autobiografico, un testo sedimentato che si compone di pagine scritte in epoche diverse, tutte confluenti a formare un “romanzo dei sentimenti”.

 

Giovanni Comisso

E’ stato il più estroso tra gli scrittori vicini alla rivista Solaria; gli scritti riflettono la sua vita irregolare, densa e profonda di un uomo di mondo. Come per molti autori del tempo, gran parte delle sue raccolte derivano da corrispondenze, articoli giornalistici e racconti che allora si usava pubblicare nella terza pagina dei quotidiani.Autore prolifico, eccelle nelle prose di memoria: “Le mie stagioni”1951; “Giorni di Guerra”, 1930, in cui racconta l’esperienza di volontario nel primo conflitto mondiale tra coloro che presero parte il 12 settembre 1919 all’impresa di Fiume, al seguito di Gabriele D’Annunzio; “La mia casa di campagna”, 1958; “Mio sodalizio con De Pisis”, 1954; “La virtù leggendaria”, 1957. Ha vinto prestigiosi premi, come nel caso di “Gente di mare”, 1928, premio Bagutta, tradotto in francese da Valery Larbaud, che rimane a tutt’oggi l’opera più fortunata di Comisso e “Capricci italiani”, 1952, che a Viareggio vinse il premio speciale per la narrativa; infine, “Un gatto attraversa la strada”, 1955, vincitore del premio Strega. Dal felice esordio de “Il porto dell’amore”, 1924, fino a Cribol, 1964, Comisso conclude la sua attività letteraria con una stesura riveduta del libro “La mia casa di campagna”, un anno prima della sua scomparsa. Omosessuale dichiarato, ebbe nella sua lunga vita avventurosa alcune relazioni anche di lunga durata. Portò avanti un lungo sodalizio con i pittori De Pisis e Martinelli e con lo scultore Arturo Martini. Dopo una vita vissuta con vitalità e curiosità, il 21 gennaio1969, muore serenamente nella sua Treviso, città che nel 1979 gli intitolerà il premio letterario “Giovanni Comisso città di Treviso” e nel2000 l’opera “L’ombra di Comisso e il naufragio della Bronsa” dell’artista Mario Martinelli.